Tribunale di Rimini sentenza n. 201/2022 – Annullamento avvisi di addebito dell’INPS e condanna alle spese legali

La vicenda:

Una società, con il patrocinio del sottoscritto procuratore, adiva il tribunale di Rimini, sezione lavoro, al fine di conseguire l’annullamento degli avvisi di addebito, per un valore complessivo di circa euro 40.000,00, emessi di l’INPS e dei quali era venuta a conoscenza solo facendo una richiesta di estratti di ruolo, non avendo mai ricevuto la notifica degli stessi. In ogni caso la società ricorrente, anche ipotizzando per assurdo la valida notifica degli avvisi di addebito, e così non era, chiedeva l’annullamento dei medesimi per intervenuta maturata prescrizione. L’INPS, dopo essersi costituita tardivamente, eccepiva la tardività dell’azione proposta dalla società ricorrente, e chiedeva disporsi l’integrazione del contraddittorio nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione.

LA SENTENZA:

Il Tribunale di Rimini, sezione lavoro, in persona del dott. Lucio Ardigò, con la sentenza n. 201 del 17.11.2022,  accoglieva la domanda proposta dalla società difesa dal sottoscritto procuratore, condannando l’INPS alla rifusione delle spese di lite. Il giudice, infatti, respingeva la richiesta dell’INPS di integrazione del contraddittorio nei confronti dell’ADER, non avendo la società ricorrente formulato alcuna domanda nei confronti dell’ADER e spettando la legittimazione passiva al solo ente impositore ( Corte di Cassazione a sezioni unite, sentenza n. 7514/2022)  e parimenti rigettava l’eccezione dell’INPS di tardività dell’azione per essere la medesima qualificabile come opposizione all’esecuzione  ex art. 615 c.p.c. e non come azione ex art. 24 comma 5 d.lgs n. 46 del 1999. Seguiva la condanna dell’INPS al pagamento delle spese di giudizio.

 

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